Architetture tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia
Fotografie di Roberto Conte e Miran Kambič

Dal 2.07 al 12.10.2025
La mostra rientra nella programmazione di GO! 2025&Friends per celebrare Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura nel 2025
L'esposizione
Curata da Luka Skansi e Paolo Nicoloso, con le opere fotografiche di Roberto Conte e Miran Kambič – e sviluppata a partire da una proposta di Guido Comis dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale Friuli Venezia Giulia (ERPAC) – Le Affinità di confine. Architetture tra Friuli-Venezia Giulia e Slovenia si inserisce nel palinsesto di GO! 2025&Friends, il cartellone di eventi collegato al programma ufficiale di GO!2025 Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura.


La mostra nasce dall’idea di creare un dialogo tra due mondi che hanno percorso nell’ultimo secolo e mezzo strade diverse. Lo strumento attraverso il quale si è deciso di costruire questo rapporto è l’architettura, in particolar modo quella icastica, ossia in grado di documentare le ambizioni identitarie, politiche ed economiche delle diverse comunità nel corso del tempo. Architetture che hanno avuto una rilevanza simbolica per i propri territori, o che rappresentano da cartine di tornasole per registrare nei vari momenti della storia tendenze, aperture, influenze, perfino stati d’animo.
Il punto di riferimento scelto è il dittico, ossia la presentazione fianco a fianco di immagini di edifici costruiti nei due paesi. In mostra ne sono presentati oltre cinquanta, con un criterio semplice ma efficace, in grado adattarsi a tutte le epoche di interesse. I dittici presentano edifici della stessa tipologia e ripercorrono tre momenti: gli anni a ridosso della prima guerra mondiale, il periodo tra le due guerre, e in fine i decenni che dal secondo dopoguerra giunge fino alla caduta del muro di Berlino e dunque alla costituzione della Repubblica Slovena. Un esperimento visivo e critico che si sviluppa attraverso le fotografie di Roberto Conte e Miran Kambič, due maestri del racconto dello spazio costruito.
Roberto Conte e Miran Kambič sono stati pertanto chiamati a ripensare i punti di vista nella prospettiva del raffronto con l’altro. L’esclusività di uno scatto o dell’architettura stessa viene così messo da parte in favore del dialogo e della dialettica visiva.
Il tutto nella convinzione che l’architettura sia non solo un prezioso documento storico, la cui conoscenza è indispensabile per capire chi siamo, ma che possieda qualche cosa in più, di unico. Essa non è semplicemente una reliquia museale, una testimonianza archivistica in scala urbana, a disposizione di un limitato numero di studiosi e di appassionati. Essa è viva, rappresenta un fatto fisico che – con la propria forma, dimensioni, spazialità, relazioni urbane o ambientali – partecipa al tempo presente. È un’espressione culturale che si trasmette e si radica nelle nostre menti, anche senza che noi ce ne accorgiamo.




Orari
da martedì a domenica 10.00-19.00
lunedì chiuso
Biglietti
Intero € 8,00
Ridotto € 5,00:
– 65 anni compiuti
– ragazzi da 12 a 18 anni non compiuti
– studenti fino a 26 anni non compiuti
– diversamente abili
Omaggio:
– bambini fino a 12 anni non compiuti
– accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo)
– insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo)
– un accompagnatore per disabile
– tesserati ICOM
– giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale in servizio
Gruppi (min 10 persone – max 25 persone):
€ 5,00 cad. senza guida
€4,00 cad. con guida (più €50,00 per la guida)
La biglietteria chiude mezz’ora prima
Informazioni
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